Incontro del ROI con il Ministero

Si è tenuto venerdì 19 febbraio un incontro tra il ROI e la direzione delle professioni sanitarie del Ministero della Salute, con i quali uffici abbiamo lavorato dall’inizio del nostro mandato per avviare il percorso di riconoscimento della professione e per seguirne tutto l’iter.

Ci fa piacere informarvi che intendono lavorare sui decreti attuativi della legge per rispettare i tempi previsti. Perciò a breve inizierà il lavoro per individuare il profilo professionale dell’osteopata. Il nostro documento sulle core competence è stato apprezzato e rappresenta una base utile di lavoro da cui partire per declinare il profilo professionale secondo lo schema previsto dal dettato normativo.

Saranno poi gli uffici del Ministero stesso a sottoporre il documento al parere della conferenza Stato e Regioni. Una volta definito il profilo professionale, il MIUR dovrà costruire il percorso formativo, cioè il corso di studi per il raggiungimento della laurea in osteopatia. L’ultima fase sarà quella della individuazione dei criteri per il riconoscimento delle equipollenze come scritto nella legge, passaggio di competenza del Ministero della Salute.

La legge prevede l’integrazione del pregresso, cioè degli attuali professionisti che hanno acquisito il titolo di osteopata in Italia quando non c’era nessuna regolamentazione né per le scuole di osteopatia né per gli osteopati.
Lo spirito della legge, infatti, è quello di inserire l’osteopatia fra le professioni sanitarie per valorizzare la professione, definire ruolo e competenze dell’osteopata, istituire un corso di laurea in osteopatia e stabilire dei criteri di equipollenza per agli attuali professionisti che si sono diplomati prima della legge o che sono ora in corso di formazione nelle attuali scuole non riconosciute. Solo dopo le cose cambieranno e la formazione passerà all’Università.

Questo significa che i professionisti devono avere la documentazione che attesti tutto l’iter formativo e la carriera professionale e su questi verranno individuati i criteri di compensazione che dovranno essere acquisiti (laddove necessario) per raggiungere i crediti formativi richiesti dal futuro corso di laurea.

Il lavoro che si è fatto in questi anni con le nostre scuole per elevare gli standard formativi, per introdurre il criterio dei crediti, per avere delle certificazioni che obbligano le scuole ad avere una documentazione di tutta l’attività didattico/formativa, rappresenta per noi professionisti del ROI, la possibilità di presentare il nostro curriculum per la valutazione, avendo effettuato un percorso che può essere messo a confronto con quello futuro per individuarne l’equipollenza.

Il ROI, che rappresenta 3000 professionisti, continuerà a seguire attivamente il percorso dei prossimi mesi per garantire la massima tutela a tutti.

Si apre adesso una nuova fase di confronto con il Ministero, nella quale il ROI farà di tutto per tutelare i professionisti formati in Italia, che sono oggetto dell’intervento normativo.

Abbiamo guidato l’osteopatia verso un passaggio epocale che segna la storia dell’osteopatia e non possiamo che esserne fieri ed orgogliosi. Al contempo i cambiamenti spaventano e, soprattutto in periodi di passaggio, vengono vissuti con il timore dell’incertezza; ma è proprio in questi momenti che bisogna mantenere unite le fila, avere fiducia e non fare passi affrettati.

Il nostro dialogo con il Ministero continua, vi terremo aggiornati e qualora ci fossero particolari indicazioni da seguire ve lo faremo sapere.

Un caro saluto
Paola Sciomachen con il direttivo ROI