DECRETO EQUIPOLLENZE: Sintesi dell’incontro online del 18 ottobre 2025 con i soci ROI
L’incontro ha fatto il punto sulla bozza del decreto sulle equipollenze, sulle sei proposte migliorative presentate dal ROI alle istituzioni (vedi sintesi sotto). Ha cercato inoltre di dare risposte alle numerose domande delle socie e dei soci in un momento istituzionale cruciale, alla vigilia della Conferenza Stato-Regioni (CSR) calendarizzata per il 23 ottobre, dove è attesa la ratifica dell’accordo sul Decreto.
La regolamentazione della professione sanitaria di Osteopata rappresenta il culmine di un percorso decennale, in linea con lo spirito della Legge 3/2018 (conosciuta come Legge Lorenzin). Da oltre 14 anni, il Registro degli Osteopati d’Italia (ROI) lavora attivamente per la regolamentazione della professione, un obiettivo sancito fin dalla nascita dell’associazione nel 1989.
L’Albo deve diventare rapidamente la nostra “casa definitiva”. Così, nel suo intervento di apertura, il Presidente Mauro Longobardi ha sottolineato l’importanza dell’iscrizione all’Albo professionale degli osteopati come il naturale obiettivo di questo lungo percorso e di una battaglia condotta collettivamente.
Come è noto la gestione di questo passaggio è affidata dalla legge al Maxi-Ordine (la Federazione Nazionale Ordini dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica e delle Professioni Sanitarie Tecniche, della Riabilitazione e della Prevenzione, FNO TSRM e PSTRP). Per questo è stata molto significativa la presenza del suo Presidente, Diego Catania, che ha rassicurato i soci sulla stretta collaborazione in corso con il ROI e con le istituzioni.
Mauro Longobardi ha ribadito la volontà di sviluppare proposte migliorative alla bozza di accordo ma non tali da rallentare ulteriormente l’iter. Secondo il Presidente, l’imperativo strategico in questo momento è di mettere in atto azioni che possano compromettere l’accordo già calendarizzato in settimana. Contribuire a rallentare volontariamente il processo di approvazione del decreto comporterebbe infatti rischi significativi: in primo luogo, non vi è alcuna garanzia che un’eventuale nuova formulazione normativa risulterebbe più vantaggiosa dell’attuale; in secondo luogo, un ritardo prolungato potrebbe far sì che l’Albo si costituisca senza la partecipazione dei diplomati di osteopatia già operanti, compromettendo la rappresentatività e l’efficacia dell’Ordine stesso.
Quando sarà approvato, il decreto consentirà l’iscrizione agli Elenchi Speciali, distribuiti a livello provinciale o regionale. Tali elenchi afferiranno al Maxi-Ordine. L’iscrizione agli Elenchi e all’Albo professionale successivamente, diventa quindi la condizione necessaria per la continuità operativa. Si è sottolineato come la mancata iscrizione, una volta che il sistema sarà a regime, esponga il professionista al rischio di esercizio abusivo della professione sanitaria. Questo rischio legale rafforza l’urgenza di avviare il processo di equipollenza appena dopo la pubblicazione del decreto.
Documentare il percorso di formazione di ciascuno con la massima completezza diventa quindi un passaggio fondamentale affinché i titoli attualmente non compatibili con la normativa possano essere trasformati in titoli che consentano l’esercizio di una professione sanitaria. I titoli di cui siamo in possesso oggi mantengono certamente un grande valore culturale ma dal punto di vista legale non soddisfano i requisiti di legge. L’importanza del lavoro di coordinamento che il ROI sta svolgendo in collaborazione con tutte le scuole, anche quelle non più in attività o non aderenti ad AISO. È dunque fondamentale, come è stato sottolineato anche dal Presidente dell’Associazione Italiana delle Scuole di Osteopatia (AISO), Marco Sbarbaro nel suo intervento, giungere all’unificazione e alla standardizzazione della certificazione del curriculum formativo per ottimizzare i tempi e consentire una rapida iscrizione agli elenchi.
Luca Vismara, consigliere nazionale ROI e coordinatore di uno dei corsi di laurea in osteopatia di prossima apertura – quello di Torino – ha sottolineato come l’iscrizione all’Albo ci permetterà di lavorare con serenità e maggiore concentrazione verso le prossime tappe che ci attendono.
Si è ricordato come siano numerose le università che stanno attivando i corsi di laurea in osteopatia: San Raffaele, Humanitas, Chieti, Firenze, Verona, Padova e ancora l’Università degli studi Link. Un interesse che ha potuto concretizzarsi grazie all’importante contributo dei validissimi colleghi coordinatori delle materie osteopatiche che provengono dalla tradizione degli istituti di formazione italiani. In questo conteso, Chiara Arienti ha portato il saluto della Commissione Nazionale per i corsi di Laurea in Osteopatia presso la Conferenza Permanente delle classi di Laurea delle Professioni Sanitarie. Arienti ha confermato le interlocuzioni in atto con il CUN e il MUR e ha anticipato che tra gli obiettivi della Commissione c’è l ‘impegno per definire le linee di indirizzo per la compensazione del debito formativo.
Paola Sciomachen, Past President del ROI, ha infine ribadito la portata storica di questo momento e ha riconosciuto al Presidente Longobardi le qualità per traghettare i soci ROI e tutta l’osteopatia in questo passaggio, sottolineando quanto la riconoscibilità e la credibilità del ROI presso tutte le istituzioni siano cresciute.
Il Presidente ha infine evidenziato le sei principali proposte di modifica e integrazione al testo del Decreto, che sono state formalizzate agli organi istituzionali:
- Mantenimento degli elenchi speciali per consentire anche all’ultimo degli osteopati (inclusi neodiplomati e studenti ancora in formazione) di completare l’iter di accesso all’albo professionale, verosimilmente non prima del 2032
- Riduzione del monte ore del tirocinio pratico, da 1.500 a 1.000 ore, anche per gli osteopati che si trovano nelle condizioni previste dell’art. 1, comma 2-b
- Estensione del periodo di attività professionale riconosciuta. Attualmente la finestra temporale per dichiarare i 36 mesi di attività professionale è fissata dall’11 gennaio 2018 fino alla data di sottoscrizione dell’accordo. Il ROI ha chiesto di estendere il termine finale di ulteriori 24 mesi a partire dalla pubblicazione dell’accordo in Gazzetta Ufficiale.
- Prolungamento della permanenza negli elenchi speciali ad esaurimento di ulteriori 24 mesi, portandolo da 36 a 60 mesi.
- Riconoscimento dei titoli pregressi per il recupero dei 30 CFU (art. 5). Il ROI ha chiesto che gli atenei sede dei Corsi di Laurea in Osteopatia prevedano la valutazione di titoli pregressi (es. altre lauree, master, ecc.) al fine di ridurre i CFU da recuperare
- Corsi di recupero in modalità telematica asincrona. Il ROI si adopererà con il Consiglio Universitario Nazionale e con la Commissione Nazionale del CdL in Osteopatia presso la Conferenza Permanente delle classi di laurea delle Professioni Sanitarie per sensibilizzare le Università ad una erogazione dei corsi di recupero in modalità telematica asincrona.