#Oggiparliamocon Emilia Grazia De Biasi
Era il 31 gennaio quando sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana veniva pubblicata la legge 3/2018 che individua l’osteopatia come professione sanitaria: il primo fondamentale risultato ottenuto per il nostro pieno riconoscimento. In occasione dei nostri 30 anni abbiamo voluto ricordarlo insieme all’Onorevole Senatrice Emilia Grazia De Biasi, la figura che più di ogni altra ha supportato il ROI nella sua battaglia.
Onorevole De Biasi, la legge 3/2018 è un traguardo raggiunto grazie anche al suo fondamentale lavoro. C’è un momento particolare che ricorda con piacere all’interno di questo percorso?
Quella che ho intrapreso a favore del riconoscimento delle professioni sanitarie è stata una delle battaglie più appassionanti della mia carriera istituzionale, perché era un verdetto atteso da più di 12 anni. Ritengo che il principale successo sia stata la condivisione molto ampia prima della Commissione e poi dell’Aula che ha portato al pieno supporto del Ministero: insomma, possiamo dire che è stato davvero un successo frutto del lavoro di squadra. Purtroppo il processo ha subito un rallentamento che mi auguro possa sbloccarsi al più presto.
La medicina è cambiata rispetto al passato e sono cambiati soprattutto i paradigmi: oggi si parla sempre di più di multidisciplinarietà e in un contesto in cui la riabilitazione occupa un ruolo fondamentale nella cura dei pazienti l’osteopatia entra a pieno titolo in questo scenario per la sua utilità alla medicina e per le basi scientifiche su cui è fondata.
Gli ostacoli a cui ci troviamo davanti per il definitivo riconoscimento dell’osteopatia come professione sanitaria sono legati alle difficoltà che esistono nel nostro Paese nel fare squadra, ma vanno superati al più presto. I parametri internazionali parlano chiaro sul valore dell’osteopatia e rimanere indietro sarebbe un errore. Gli sforzi del ROI anche nella definizione del percorso curriculare sono sempre stati straordinari L’osteopatia è una disciplina autonoma e come tale va riconosciuta e rispettata. Nel vasto mondo della riabilitazione c’è spazio per tutti.
Qual è il suo augurio per il ROI in occasione del suo 30° anniversario?
Desidero fare tanti auguri a tutti e tutte gli osteopati del ROI e ovviamente al suo Presidente Paola Sciomachen. Il ROI ha sempre messo in mostra non solo una grande professionalità e una tenacia non comune, ma anche una eccezionale umanità e questo è un valore molto importante, perché c’è tanto bisogno di umanizzazione nella medicina.